Secondo la medicina ippocratica tutti gli organismi viventi possiedono il potere dell’autoguarigione. Cosa significa? Significa che non sarebbero passivi di fronte alle malattie ma lotterebbero per tornare alla loro armonia iniziale attraverso una forza curativa innata, che si chiama vix medicatrix naturae. La vix medicatrix è quell’energia che, ad esempio, ci fa vomitare se mangiamo qualcosa che ci fa male, che cicatrizza le ferite, che fa ricalcificare un osso e così via. E’ una forza che, in pratica, tende sempre verso la nostra salute.
L’approccio ippocratico era totalmente diverso da quello della medicina moderna poichè quest’ultima è sintomatica (cura il sintomo), quella ippocratica era eziopatogenetica dove per eziopatogenesi si intende lo studio delle cause e delle circostanze del disagio. Questo è lo stesso approccio delle terapie naturali ed energetiche – quindi anche dell’omeopatia – settori in cui al centro non vi è il sintomo ma tutta la persona insieme al contesto in cui essa ha sperimentato il suo squilibrio. In quest’ottica la malattia non è vista quindi come un male da sconfiggere ma come il tentativo del corpo di difendersi da un attacco, da un’interferenza.
Di conseguenza il sintomo, secondo Ippocrate – padre della medicina – non andava respinto, bensì compreso: bisognava aiutare il corpo a tornare al suo benessere iniziale. Il vero medico, per lui, doveva occuparsi proprio di salvaguardare il naturale equilibrio della persona e, nel caso di malattie, doveva stimolare la vix medicatrix. In poche parole il terapeuta, secondo questa visione, non è colui che guarisce, è semplicemente colui che aiuta il corpo a guarire da solo.
Ippocrate – che nacque a Kos, in Grecia, intorno al 500 a.C da un padre medico che riteneva di essere un discendente di Asclepio, il dio della medicina – oltre ad aver separato la medicina dall’ambito filosofico facendola diventare una professione, fu soprattutto un iniziato: aveva avuto l’accesso a conoscenze esoteriche che lo avevano sicuramente influenzato anche nel suo lavoro. Era un uomo che possedeva senz’altro una grande cultura e fu il primo a studiare anatomia e patologia praticando la dissezione dei cadaveri; a tutt’oggi è considerato il padre della nostra scienza medica.
Autrice: dott.ssa Dhyana Cardarelli – Verde speranza blog (www.verdesperanza.net)
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NB. Questo articolo, sebbene riporti come anno di edizione il 2018, è stato scritto nel 2017 ed era già pubblicato sul Verde speranza blog ospitato da Wix e Altervista. – Ultimo aggiornamento dell’articolo: 9 febbraio 2021, ore 20:48.
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