Questa cosa che “se stai bene con te stesso/a stai bene ovunque” mi è sempre sembrata un po’ una cavolata, perché no: non è vero che basta stare bene con se stessi, come a dire che se in un posto ci stai male è colpa tua perché evidentemente non stai bene con te stesso/a.
Certo: il benessere interiore è la base (e spesso la sua mancanza inficia tutto il resto) ma non possiamo far finta che tutti i luoghi siano uguali e che tutti gli ambienti sociali siano uguali, perché non è così.
“Prima di diagnosticarti una depressione o bassa autostima, assicurati di non essere semplicemente circondato da idioti.”
– William Gibson
Ecco; il termine “idiota” non mi piace molto però il senso della frase è calzante: a volte noi ci sentiamo sbagliati perché siamo nell’ambiente sbagliato e con persone sbagliate, nel senso di non allineate a noi, e questa è una cosa pericolosissima perché se tu vali 10 e stai in un ambiente che non ti permette di esprimere il tuo potenziale, penserai di essere sbagliato tu (o, in extremis, ti verrà appunto una depressione o qualche altra forma di malessere, per riprendere la citazione di sopra).
Inizi a morire un po’, ad appassire; ti senti incompreso e non capisci dove tu stia sbagliando.
Checché se ne dica, l’ambiente sociale è importante.
Ho notato che chiunque abbia avuto successo nella vita, oltre ad avere un forte senso di gratitudine verso la vita e verso la propria famiglia, ha fatto due cose:
1) si è occupato di quello che gli piaceva e che contemporaneamente gli riusciva bene, migliorandosi sempre di più;
2) ha potuto contare su quello che viene definito “ambiente potenziante”.
Ma che cos’è l’ambiente potenziante? E’ innanzitutto un luogo in cui stai bene, frequentato da persone stimolanti e che credono in te.
Quindi è importante avere:
1) la gratitudine verso tutti i doni ricevuti (famiglia compresa);
2) l’ambiente energeticamente adatto (in cui riesci ad esprimerti e in cui ti senti ispirato e valorizzato);
3) delle persone che credono in te, che ti motivano e ti sostengono (e che tu possa fare altrettanto per loro): in poche parole degli amici veri, che volendo possono diventare anche dei collaboratori.
È frustrante spremerti le meningi se attorno a te non hai persone che capiscono il tuo progetto, che ci credono, che vogliono davvero il meglio per te.
E fidati: lo stare bene con se stessi c’entra fino a un certo punto; ognuno di noi può brillare di più in un posto e meno in un altro, e può fiorire con certe persone ed appassire con altre. Si chiama sintonia e non siamo tenuti ad essere in sintonia con tutto e con tutti.
Autrice: dott.ssa Dhyana Cardarelli – Verde speranza blog (www.verdesperanza.net)
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Articolo già pubblicato su Verde speranza magazine n. 7 – luglio 2021
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