Aspen (pioppo tremulo) è il primo fiore del gruppo paura; per la composizione del rimedio si usano i rametti con tutte le gemme.
Solitamente sui manuali di floriterapia leggiamo che “Mimulus è per le paure conosciute, Aspen per quelle non ben definite”; come ho già scritto nell’articolo su Mimulus, questa distinzione secondo me è un po’ fuoriviante perché, ad esempio, la paura del buio è una paura conosciuta – a cui si può dare un nome – e si potrebbe pensare che vada trattata con Mimulus, invece si deve usare Aspen.
Quindi, a cosa serve Aspen?
In quello che, in floriterapia di Bach, corrisponde allo “stato aspen”, si ha paura di qualcosa di indefinito, è vero, ma non nel senso che “non si riesce a spiegare a parole”, bensì nel senso che questa cosa di cui si ha paura non riguarda il mondo fisico. Avete presente quando in una stanza si percepisce una certa atmosfera di pericolo? E si ha paura senza sapere di preciso di cosa? Ecco, quello è “lo stato aspen”: il soggetto in questione darà delle spiegazioni connesse a qualcosa di astratto: paura dell’oscurità, dei fantasmi, di punizioni, del buio, dell’uomo nero, degli alieni, di forze invisibili ed occulte da cui però è anche attratto.
I tipi Aspen (anche se non si tratta di un fiore tipologico) sono molto sensibili, nel senso che sentono tutto, percepiscono tutto: la paura dei fantasmi, infatti, può benissimo essere l’inconscia consapevolezza che c’è qualche segreto in casa, qualcosa di non detto che il soggetto, magari ancora bambino, percepisce.
L’individuo che si trova in stato aspen disarmonico trema, cioè è completamente succube della sua paura. Bisogna evitare che queste persone guardino film dell’orrore o altri film con scene violente perché essendo molto suggestionabili poi non dormiranno (penseranno che ci sarà qualcuno in casa o che quel mostro visto in tv arriverà a prendere proprio loro); sono consigliati invece lavori manuali, specialmente a contatto con la terra. E’ inoltre utile lavorare molto sull’empatia dalla quale spesso gli Aspen si fanno eccessivamente assorbire per via di questa sensibilità senza difese. Gli Aspen sono generalmente molto sensitivi e possono avere capacità extrasensoriali; il rimedio non toglierà la percezione, non porterà via questo tipo di sensibilità, armonizzerà solo la paura ad essa abbinata.
Questa essenza floreale si può usare in combinazione con White chestnut per intervenire sui disturbi ossessivo compulsivi in cui vi è una sensazione di pericolo, una paura delle “punizioni” nel caso in cui non si svolgessero i “rituali” (aspetto che si può associare a quella che l’antropologo Ernesto de Martino chiamava la crisi della presenza) insieme ad altri fiori specifici che un consulente potrà individuare; è indicato inoltre in casi di sonnambulismo e nel momento vicino alla morte.
La terapia con il fiore di Bach – se accompagnata anche da un percorso di crescita personale, magari sul tema dell’ombra – darà attimi risultati e, una volta armonizzati, gli Aspen hanno la possibilità di essere dei bravissimi terapeuti e psicologi per via della loro familiarità con l’inconscio.
NB: Aspen non è necessariamente un fiore per chi non riesce a dormire, è per la paura dell’ignoto. Quando qualcuno chiede o cerca un fiore per dormire bisogna capire per quale motivo non si dorme.
PREPARAZIONE DEL FIORE: metodo della bollitura;
GRUPPO 1: paura;
GRUPPO 2: fiori spiritualizzati.
DOVE POSSO ACQUISTARE ASPEN?
Puoi chiederlo in farmacia (specificando se lo vuoi già diluito, cioè pronto per l’assunzione, e se vuoi un conservante alternativo al brandy) oppure in negozi online come Macrolibrarsi dove puoi comprare:
–rimedio già diluito, pronto per l’assunzione (4 gocce sotto la lingua x 4 volte al giorno oppure aumentare le assunzioni se la paura è molto forte; ricordati di tenere le gocce un po’ in bocca prima di deglutire)
–rimedio da diluire, utile per chi si prepara in casa le miscele.
Autrice: dott.ssa Dhyana Cardarelli – Verde speranza blog (www.verdesperanza.net)
N.B. Quest’articolo, sebbene riporti come giorno di pubblicazione il 14 giugno 2018, è stato scritto precedentemente (tra il 2017 e il 2018) ed era già uscito sul Verde speranza blog ospitato da Wix e Altervista. – Ultimo aggiornamento all’articolo: 12 febbraio 2022
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