“La posta di Verde speranza” è stata una rubrica che si trovava all’interno della mini rivista in pdf che per tutto il 2021 hanno ricevuto gli iscritti alla mia newsletter. In questa rubrica rispondevo ad una domanda che mi era stata fatta e pubblicavo la risposta prima sul magazine e successivamente anche qui sul blog. Questa è una di quelle domande.
“Ciao Dhyana,
[…] tu quando e come sei diventata vegetariana?”
– P.
Cara P.,
sono diventata vegetariana credo nel 2005, ormai sono 16 anni che seguo questo regime alimentare. Voglio dire, però che l’espressione “diventare vegetariani” secondo me a volte non è proprio corretta; io – ad esempio – non è che lo sono diventata, ma lo sono sempre stata, dentro di me. Per certe persone, quindi, alcune scelte non sono tanto un diventare ma più un tornare a se stessi, alla propria autenticità.
Posso dirti infatti che da piccola ho sempre avuto difficoltà a mangiare la carne: a volte la mettevo in bocca e poi andavo in bagno a sputarla; altre volte i miei genitori mi impedivano di alzarmi dalla tavola finché non avessi finito la fettina. Per me è stato veramente difficile far capire che i miei non erano semplici “capricci” (parola che comunque non mi piace, perché dietro un cosiddetto capriccio c’è sempre qualcosa di più profondo) ma era un disagio reale, cioè un fare qualcosa che andava contro la mia natura. La mia.
La vera svolta c’è stata quando sono andata all’Università: la libertà di cui ho potuto godere mi ha permesso di scegliere senza farmi influenzare dalla mia famiglia, senza dover per forza accontentare qualcuno, ma soprattutto ho conosciuto una ragazza che era vegetariana e lei mi ha ispirata: l’ho vista mangiare un piatto diverso dal mio e quando le ho chiesto il perché mi ha detto: “sono vegetariana”. “Cavolo, ma allora si può fare!” – ho pensato io.
E da lì tutto è iniziato.
Ricordo ancora quando, con un po’ di paura, andai da mia madre a dirle “mamma, senti, ho deciso: io da domani non mangio più la carne”. Mi guardò con molta tranquillità rispondendomi: “beh, ma tanto lo sapevo che prima o poi lo avresti fatto!” Anche mio padre la prese molto meglio di quanto immaginassi, anzi addirittura a volte mi diceva: “quello non te lo puoi mangiare, c’è la carne in mezzo.”
Ecco, è andata così. E ti dico che all’epoca non c’era tutta questa scelta alimentare per vegetariani che c’è adesso, io andavo in un negozio a Pescara a comprare cose un po’ più sfiziose e i vegani erano chiamati “vegetaliani”. Nel mio ambiente sociale sono stata una delle prime a diventare (tornare) vegetariana. La cosa bella è che qualche anno dopo anche mia madre smise di mangiare carne e pesce, sebbene per motivazioni diverse dalle mie.
Autrice: dott.ssa Dhyana Cardarelli – Verde speranza blog (www.verdesperanza.net)
[Articolo precedentemente pubblicato sul Verde speranza magazine n. 4, aprile 2021]
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