Spesso ci si chiede: per quale motivo una persona dovrebbe rivolgersi ad un naturopata o a un esperto di pratiche naturopatiche (come ad es. un floriterapeuta, iridologo, pranoterapeuta)? Se esiste il medico, a che serve il naturopata?
Vediamo.
MEDICO. Il medico, formatosi sulla medicina allopatica (quindi escludendo gli omeopati), si concentra sul sintomo fisico e cerca di debellarlo con qualcosa che lo contrasti. Se hai mal di testa, il medico ti darà un farmaco di laboratorio per guarire il mal di testa e farti tornare allo stato di prima. Secondo la medicina “ufficiale”, la malattia nasce per via di germi, virus, per contagi, per via di fattori ereditari o “per predisposizione”, infatti – a pari circostanze di rischio – alcune persone si ammalano ed altre no. Quante volte ho chiesto “perché mi è uscito questo disturbo?” e mi sono sentita rispondere “non c’è una causa precisa”..? Oppure “sarà lo stress”!
Ovviamente, non riconoscendo una specifica causa al disturbo fisico, manca – in questo approccio – la responsabilizzazione della persona: il paziente non dovrà fare nulla per guarire, se non assumere il farmaco (in medicina si parla di farmaci).
NATUROPATA. La naturopatia si basa sul presupposto ippocratico che ognuno ha dentro di sé la vix medicatrix, cioè il potenziale energetico per guarire. Il naturopata aiuta a risvegliarlo perché secondo questa visione è solo il cliente che può guarire: non ti guarisce nessuno, sei tu che sblocchi la tua energia e di conseguenza stai meglio. Se hai mal di testa, il naturopata non si occuperà del tuo mal di testa ma di te, con il tuo mal di testa. L’approccio dei naturopati è energetico, cioè essi agiscono prevalentemente sul corpo eterico, per questo non sono in conflitto con la medicina allopatica, alla quale spetta la diagnosi e la cura del sintomo fisico.
La maggior parte delle scuole di naturopatia abbraccia la visione secondo la quale lo squilibrio nasce nel momento in cui la persona si sta allontanando dalla sua più profonda natura, quando sta tradendo il suo progetto di vita, quando non è felice, quando ha uno stile di vita errato, quando ci sono energie in eccesso ed altre in ristagno; si osserva inoltre se il soggetto mangia male, se è abbastanza a contatto con la natura ecc. Per questo è così importante l’ascolto attento del cliente (non a caso negli ultimi corsi di naturopatia e floriterapia si studia molto anche il counseling).
Inoltre si guarda a che tipologia di persona appartiene il cliente (la maggior parte delle scuole si rifà a quattro tipi di personalità): i consigli dati in consulenza, e soprattutto quelli relativi ai rimedi vegetali (qui si parla di rimedi), non si dispensano tanto sulla base dei principi attivi, bensì guardando se sono adeguati a quel tipo di persona, al suo carattere, partendo dal presupposto che anche le piante smuovono dentro di noi delle forze.
Per tutti questi motivi, la naturopatia non è per tutti: è per chi condivide il suo approccio. Soprattutto, non va considerata una medicina allopatica in versione light, cioè è scorretto dire “mi dà qualcosa di naturale per la psoriasi?” poiché lo scopo del naturopata non è curarti la psoriasi ma capire se ci sono energie in eccesso che, tra le tante cose, si sono manifestate anche attraverso la psoriasi.
Va inoltre ricordato – come già specificato sopra – che le terapie energetiche agiscono prevalentemente sul corpo eterico, quindi per qualsiasi sintomo che si sia già manifestato sul fisico, soprattutto se fastidioso e da trattare urgentemente, è sempre dal medico che si deve andare. Il naturopata, quindi, non si sostituisce al medico e non ha alcun interesse a sostituirvisi poiché questi due professionisti lavorano su due piani diversi: il medico sul piano fisico e sul sintomo, il naturopata sullo squilibrio energetico che (secondo la sua visione) ha indebolito la persona.
Nessuno vieta di seguire sia un approccio medico che un approccio naturopatico anzi, direi che si compenetrano, purché – nel caso in cui si stiano assumendo farmaci – gli integratori eventualmente proposti dal naturopata siano compatibili con essi. —> Vai a “Se è naturale non fa male” (ed altri approcci sbagliati) e ascolta il mio episodio Naturopatia: cos’è e cosa non è – Perché il naturopata non è “un farmacista green”
Autrice: dott.ssa Dhyana Cardarelli – Verde speranza blog (www.verdesperanza.net)
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NB. Questo articolo, sebbene riporti come anno di edizione il 2018, è stato scritto nel 2017 ed era già pubblicato sul Verde speranza blog ospitato da Wix e Altervista. – Ultimo aggiornamento all’articolo: 9 febbraio 2021, ore 21:18.
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