Allora cari amici, buon pomeriggio a tutti, in questo episodio (*che ora non è più disponibile in formato audio perché l’ho cancellato) vi voglio parlare della floriterapia e del perché me ne sono innamorata.
Vi voglio raccontare un po’ come l’ho conosciuta, come sono andati i primi percorsi, perché ho deciso di studiarla.
Allora: io la floriterapia l’ho conosciuta nel… 2000… forse era il 2007… 2006-2007. Allora, praticamente a quell’epoca in realtà la floriterapia non era così diffusa come oggi, non c’erano tutti questi floriterapeuti. Io prendevo questi fiori e – da che mi ricordo io – ero l’unica che li prendeva in quel periodo.
Allora, l’avevo conosciuta – la floriterapia – perché io andavo in un centro a Roma, questo centro adesso non esiste più e purtroppo la signora che l’aveva fondato si trova – praticamente – dall’altra parte del cielo; andavo in questo centro che era un centro gestito da una psicoterapeuta però questa psicoterapeuta utilizzava nel suo lavoro anche delle tecniche… allora… oggi le definiremmo tecniche olistiche ma… olistico significa che riguarda la persona a 360 gradi: corpo anima e spirito… parliamo più di tecniche energetiche, comunque questa psicoterapeuta utilizzava – ecco – i mandala, le costellazioni familiari, le acque informate, utilizzava tutta una serie di strumenti tra cui anche la floriterapia.
In realtà quando io andavo in questo centro non era propriamente lei ad utilizzare la floriterapia ma era un suo collega. Quindi praticamente io andavo da questo collega che in realtà era un dentista, però questo dentista andava lì in qualità di floriterapeuta e mi dava questi fiori.
Poi praticamente con il passare del tempo è stata proprio lei, la psicoterapeuta – evidentemente poi ha fatto dei corsi – a darmi questi fiori.
Quindi io ho conosciuto la floriterapia grazie alla psicoterapeuta e al suo centro.
Allora, all’inizio cosa succedeva? Succedeva che nessuno mi spiegava che cosa mi dovevo aspettare da questi fiori, mi dicevano soltanto di prenderli e tra l’altro – una cosa che era stata sottovalutata a quell’epoca – nessuno mi diceva che la pipetta non doveva entrare in contatto con la lingua e quindi a volte si creavano queste… questi… si sporcava la soluzione, ma io non capivo cosa stesse succedendo perché nessuno mi aveva detto che non doveva entrare in contatto la pipetta con la saliva… invece… io a volte la facevo entrare in contatto senza sapere che era una cosa che non andava fatta.
Allora… niente… io prendevo questi fiori però nessuno mi diceva di preciso cosa dovevo o non dovevo aspettarmi quindi la mio era stata … un’assunzione un po’ passiva; poi praticamente che cosa è successo? E’ successo che quando io sono andata a Genova avevo cominciato un po’ ad avvicinarmi al mondo della naturopatia, essendo io una persona molto portata per l’aspetto emotivo, per l’ascolto, per la comprensione degli altri entrai in questa scuola di naturopatia e lì praticamente c’era anche un corso di floriterapia.
E lì cominciai a capire!
Lì cominciai a capire il perchè, praticamente, quando io prendevo questi fiori tramite la psicoterapeuta lei non è che mi diceva: “questo fiore serve a questo, questo fiore serve a quest’altro” e forse da un lato faceva anche bene a non dirmelo perché io avrei potuto pensare che lei mi aveva visto in un modo “ma io forse… “, “perché mi aveva vista così??”: mi sarei fatta dei film mentali e quindi forse come faceva lei andava anche bene.
Poi quando mi sono avvicinata alla floriterapia proprio per studiarla sono rimasta veramente affascinata, ma la cosa che più mi affascina e che io non ho trovato, ad esempio, nella floriterapia australiana – anche se non è che l’ho studiata tantissimo, io ho studiato soltanto quella della Living essences, ad es. quella di Ian White non l’ho studiata però credo che anche in quella di Ian White non ci sia, come non c’è in quella della Living essences – non ci sia questa complessità psicologica che c’è in alcuni fiori, cioè: Mimulus non è soltanto un fiore che ti aiuta se ad esempio sei un po’ timido, se ti vergogni… no: Mimulus corrisponde a un preciso profilo psicologico. Centaury non è semplicemente un fiore che si dà se tu non riesci a dire di no: corrisponde ad un profilo psicologico preciso, cioè ci sono queste corrispondenze e queste complessità psicologiche (non su tutti i fiori chiaramente ma su molti sì) che io personamente non ho ritrovato nei due filoni della floriterapia australiana posto che, come ripeto, la floriterapia di Ian White io non l’ho studiata più di tanto eh, lo dico per far capire i limiti che può avere quest’episodio e questa mia disanima. —> Se vuoi approfondire la differenza tra fiori di Bach ed australiani leggi questo articolo
E quindi il motivo per cui mi sono innamorata è innanzitutto perché c’è questa complessità psicologica in alcuni fiori ma anche perché praticamente i fiori, le essenze, hanno una loro intelligenza e quindi non ti fanno andare oltre un certo limite di sopportazione che tu puoi sopportare in quel momento. Cioè, praticamente, tu lo stesso fiore se lo prendi in vari momenti della tua vita ma anche se lo prendi – non so – per un anno di seguito – vedrai che il percorso che tu fai è molto graduale perché il fiore sa che se tu stai a 1, prima di arrivare a 10 devi andare – non so – a 2, quindi il fiore ti fa fare prima 1-2, poi 2-3, poi 3-4 e poi alla fine ti fa arrivare a 10.
Inoltre i fiori che cosa fanno?
Cioè funzionano, perché funzionano, però comunque molto dipende anche dalla tua volontà, dipende molto dalla sincerità con cui tu vuoi migliorare una tua situazione perché chiaramente il fiore che cosa fa? Ti fa arrivare un’informazione, una consapevolezza, però ci sono a volte delle situazioni in cui poi la persona quella consapevolezza la rifiuta.
Poi lì c’è da fare un po’ di attenzione, da capire quali sono veramente le intenzioni delle persone. Spesso in realtà già dal primo colloquio si capisce se una persona è veramente intenzionata a fare un percorso e a migliorare la propria situazione oppure no.
C’è poi il discorso della crisi di coscienza che molte persone vedono come una cosa grave ma in realtà la crisi di coscienza è semplicemente una sensazione di peggioramento che tu hai generalmente il primo giorno perché il fiore va ad attivare un’emozione e tu magari quell’emozione in quel momento la senti, la senti forte, ma la senti forte soprattutto se tu l’hai tenuta repressa per molto tempo.
Quello che mi ha fatto innamorare dei fiori è stata la loro complessità, la loro validità, ma al tempo stesso la loro semplicità, la loro bellezza, la loro dolcezza, cioè.. sono proprio come degli amici, degli accompgnatori, sembra quasi a volte che facciano il tifo per te.
Io credo che la floriterapia sia una risorsa grandisima, credo che tutti debbano studiarla, che tutti debbano usufruirne, utilizzanola però con il dovuto rispetto perchè comunque i fiori sono uno strumento di evoluzione, non solo di benessere ma anche di evoluzione e… credo che i fiori vadano usati con rispetto, nel senso che spesso magari sento delle persone che dicono: “scusa, che mi dai un fiore per l’ansia?” (leggi quest’articolo se vuoi conoscere i fiori più utilizzati “per l’ansia”) ma… posto che l’ansia può avere tantissime sfaccettature, e quindi già capire qual è il fiore… bisogna fare un colloquio solo per capire quello… però poi qual è il discorso? Il discorso è che tu poi devi andare a capire perché hai quest’ansia perché altrimenti sembra che tu stai utilizzando il fiore in maniera sintomatica ma il fiore in realtà serve anche a non fartela venire più quell’ansia. Poi, chiaro, ognuno può fare quello che vuole, sostanzialmente, però secondo me il modo migliore per utilizzare la floriterapia è proprio quello di usarla come un percorso di crescita personale e di evoluzione personale.
Un caro saluto a tutti e al prossimo episodio! Ciao!
Autrice: dott.ssa Dhyana Cardarelli – Verde speranza blog (www.verdesperanza.net)
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Tutte le foto sono state prese da Pixabay.
Episodio pubblicato sul mio canale Spreaker il 9 settembre 2022.
(Alcuni episodi, come questo, li ho cancellati da Spreaker e ora sono disponibili sono in versione scritta su questo blog).
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