Sono ormai tanti anni che assumo i fiori di Bach e conosco numerose altre persone che, come me, li usano o li hanno usati. I risultati, sia su di me che sugli altri, sono stati diversi (ché poi, infatti, ogni fiore ha uno spettro di azione ampio) ma un discorso a parte va fatto sulle aspettative, un tema importante ma abbastanza trascurato.
Cosa intendo per aspettative? Intendo quello che tu ti aspetti quando inizi a prendere i fiori, e ciò che ti aspetti dipende molto anche dall’approccio che hai nei confronti di te stesso/a e del trattamento.
Molte persone infatti si avvicinano alla floriterapia perché hanno provato con altri rimedi e non hanno ottenuto i risultati sperati, oppure desiderano una miscela floreale perché vogliono sbarazzarsi di un certo malessere (e poi magari se quel malessere non passa – perché a livello evolutivo serve o perché semplicemente ci vuole un po’ di tempo – danno la colpa al floriterapeuta oppure dicono che la floriterapia “non funziona”, interrompendo precocemente il trattamento). –> Se vuoi approfondire vai a Fiori di Bach: funzionano?

Ora: i fiori – se scelti bene e se assunti in una quantità giornaliera sufficiente 1 – il loro lavoro lo fanno sempre, però una fetta di percorso spetta anche alla persona farla, cioè… quello che molti non vogliono capire è che i fiori sono uno strumento per acquisire consapevolezza e crescita personale.
A differenza dei fiori australiani che, secondo la mia opinione, sono sintomatici (e funzionano anche molto bene, infatti io li prendo e li sto studiando), i fiori di Bach fanno un lavoro assai profondo sulla personalità e più a lungo si prendono, più si vedono i risultati sul proprio carattere. –> Se vuoi approfondire vai a Fiori di Bach e fiori australiani: somiglianze e differenze
Ma cosa significa fare un percorso? Significa che non devi delegare tutto il processo ai fiori e neanche al terapeuta; significa che una volta che il fiore ti manda l’informazione, tu devi accoglierla e soprattutto devi chiederti cosa puoi fare tu – oltre a prendere i fiori – per raggiungere il tuo obiettivo; inoltre potresti anche chiederti cosa – quel malessere – ti impedisce di fare, per capire un po’ meglio se ci sono comportamenti che tendono a ripetersi.
Generalmente le fasi che si affrontano durante il trattamento sono le seguenti:
1)“crisi di coscienza”, cioè una sensazione di peggioramento che di solito avviene il primo giorno e poi scompare, ad esempio una persona che sta prendendo i fiori perché ha subìto un lutto importante e si sente in colpa – cosa che frequentemente accade: si pensa di non aver fatto abbastanza o di aver fatto troppo o di aver sbagliato in qualcosa – potrebbe sentirsi peggio; significa che i fiori scelti sono giusti e stanno iniziando a fare effetto. La crisi di coscienza, comunque, non si verifica sempre.
2) miglioramento della situazione emotiva e comprensione di certe dinamiche (ed è qui che la persona deve essere brava a riflettere su ciò che le arriva dai fiori), ad esempio la persona di prima, grazie ai fiori, inizia a stare meglio e comincia a capire che certe cose accadono inevitabilmente e che il suo modo di agire era correlato al suo stato di consapevolezza. Inizia a comprendere che ha agito per il bene dell’altro e si chiede se davvero sia “colpevole” di questa perdita.
3) apertura a nuove possibilità: il senso di colpa, tramite il lavoro fatto dai fiori, inizia a scemare; la persona si sente meglio ed è pronta a tornare alla vita oppure avverte che deve esprimersi e andare un po’ più a fondo, allora valuta di affiancare il trattamento floreale ad un percorso di counseling espressivo (o di chiedere un supporto psicologico).

Quanto tempo ci vuole per arrivare all’ultima fase? Dipende! Come ho già scritto nell’articolo Quanto dura un trattamento con i fiori di Bach? il trattamento può essere anche molto lungo, soprattutto se si lavora su quelle disarmonie che si sono cristallizzate e che rappresentano anche la sfida del soggetto in questa vita, ma quello su cui io insisto è che bisogna vedere i fiori come un accompagnamento. E il terapeuta stesso ha – e dovrebbe avere – questo ruolo: non quello di consigliare i fiori e basta ma di accompagnare la persona, di far sì che questa possa verbalizzare le sue emozioni, e di farle capire che – sebbene certi eventi della vita non possano essere evitati – possiamo comunque affrontarli con un altro spirito, con un rinnovato e più positivo atteggiamento.
Autrice: dott.ssa Dhyana Cardarelli – Verde speranza blog (www.verdesperanza.net)
[Ultimo aggiornamento all’articolo: 13 marzo 2021]
© Dott.ssa Dhyana Cardarelli – Verde speranza blog (www.verdesperanza.net). Tutti i diritti riservati. E’ severamente vietato riprodurre questo testo altrove – anche modificando le parole – senza citare la fonte. —> Se non vuoi incorrere in sanzioni, vai a Come usare a norma di legge i miei articoli. Verde speranza blog utilizza appositi programmi per scoprire eventuali copie illecite dei contenuti di questo sito.
Tutte le foto presenti in questo sito sono state prese da Pixabay.
——————————————–
Leggi anche:
Fiori di Bach e fiori australiani: somiglianze e differenze
Fiori di Bach: perché a volte sembra che non funzionino
Quanto dura un trattamento con i fiori di Bach
Come evolve nel tempo un trattamento con i fiori di Bach