capire se stessi e gli altri

Ricontattare qualcuno dopo tanto tempo: a cosa pensare prima di farlo

Scommetto che è capitato anche a te di voler ricontattare qualcuno dopo tanto tempo o di essere a tua volta ricontattato/a. Quando hai ricevuto quel messaggio come hai reagito? Vediamo se indovino… qualche volta hai reagito bene ed eri felice, altre volte non hai provato proprio una gioia immensa, o forse sì… ma l’orgoglio ha avuto la meglio.

E hai mai avuto – a tua volta – voglia di ricongiungerti con qualcuno? A me sì, e non sempre mi è andata bene.

Tanto per cominciare bisogna fare un importante distinguo tra:

-persone con cui non si è più in contatto perché ci si è solo persi di vista (conoscenze varie, ad es. ai corsi di formazione o all’Università) –> queste sono quasi sempre felici di risentirti, a meno che tu non ti ponga facendo un interrogatorio di terzo grado del tipo “Ciao, come stai? Dove vivi? Lavori?”. Ecco, una volta una mia amica mi ricontattò in questo modo e pur essendo felice di sentirla abbandonai la conversazione.

-persone con cui non si è più in contatto perché uno dei due si era arrabbiato per qualcosa (in particolare amici importanti ed ex). E’ soprattutto quest’ultima categoria quella per cui si cercano più spesso consigli su Google.

Foto da Pixabay

Ma quali sono gli aspetti che entrano in gioco quando qualcuno riceve un tuo messaggio dopo tanto tempo? Io ci ho riflettuto e ne ho trovati tre, che incidono profondamente anche sull’esito del tuo tentativo:

la quantità di affetto che questa persona prova ancora per te;

l’idea che ha di te, e qui entrano in gioco anche eventuali torti subiti e la stima;

l’orgoglio.

Quando un tentativo di contattare qualcuno dopo molto tempo va bene o va male è sempre perchè – a mio avviso – la declinazione di una di queste tre chiavi ha prevalso.

Foto di StockSnap, da Pixabay

Faccio degli esempi:

-In passato frequentavo un gruppo di ragazze tra cui ce n’era una che col tempo ho imparato a conoscere. La mia idea è che questa ragazza fosse una tipa manipolatrice; insomma, il suo carattere non mi piaceva e così decisi di non uscire più con lei. Dopo qualche mese (o forse un anno, non ricordo) mi ha ricontattata tramite mail chiedendomi se avevo voglia di uscire di nuovo con lei. La sua mail mi fece piacere ma rifiutai: aveva prevalso il punto 2, ovvero l’idea che mi ero fatta di lei non era buona. Le risposi con gentilezza, ma rifiutando il suo invito.

-Lo scorso anno ho conosciuto una donna che esercitava come libera professionista e mi feci seguire da lei per un periodo; nonostante mi accorsi subito che qualcosa non quadrava mi impuntai a voler proseguire il percorso poiché per alcuni aspetti che per me erano importanti lei era sola, in quella zona, che potesse soddisfarmi. In realtà feci un buco nell’acqua perché poi le cose andarono male e non la chiamai più. Mesi dopo mi mandò un messaggio come se niente fosse, per sapere “come stavo”. Scattarono i punti 2 e, soprattutto, 3: l’idea che mi era fatta di lei non era buona e inoltre mi salì un moto di orgoglio, del tipo: “Dopo come ti sei comportata, dopo che mi hai lasciata in mezzo a un guaio, mi vieni a chiedere come sto?” Devo dire però che il primo istinto, in realtà, fu quello di risponderle perché l’affetto da parte mia non è mai svanito, ma l’orgoglio è stato molto più forte.

Foto di Pezibear, da Pixabay

Ma non è detto che vada sempre male! Mi è infatti capitato, non troppo tempo fa, di ricontattare qualcuno dopo molto tempo ed è andato tutto bene perchè – nonostante il litigio per cui ci eravamo separati – anche dall’altra parte era rimasto intatto affetto e idea positiva, ma prima di decidermi a mandare quel messaggio ci ho riflettuto tanto.

Quando ricontatti qualcuno chiediti perché lo fai: nostalgia? Idealizzazione di quella persona? Affetto reale? E chiediti anche che obiettivi hai. Cosa intendi ottenere? Attenzioni? Amicizia? Miglioramento della tua sfera sociale? E fatti queste domande anche quando qualcuno cerca te.

Pensa inoltre alle conseguenze che potresti avere riallacciando questo rapporto: ricordati del perchè esso si è rotto, ricordati cosa non andava prima e chiediti se veramente vale la pena riallacciare una relazione che, se non funzionava prima, forse non funzionerà neanche adesso.

Foto da Pixabay

Il problema più frequente, infatti, è che spesso ricontattiamo gli altri perché ci facciamo prendere da un moto di nostalgia o da un’emozione passeggera, rischiando di fare qualche casino, con quel messaggio. Credo che certe persone vadano ricontattate solo se il pensiero verso di loro si ripete frequentemente e se questo pensiero è realmente pulito, proveniente dal cuore. E soprattutto se non ci sono troppe aspettative, perché spesso quel messaggio potrebbe non ottenere risposta e tu rischi di restare lì, incantato/a di fronte al cellulare con un muso lungo e con un sentimento di delusione pari all’ansia che avevi quando hai inviato quel “ciao, come stai?”. Questo devi metterlo in conto: per i tre fattori che ti ho elencato puoi ottenere risposta, o anche no.

Ma anche da una non risposta o da un “non ho interesse a rivederti” si possono capire molte cose e – perché no? – mettersi l’anima in pace per guardare avanti con più serenità. Girando pagina.

EVENTUALI FIORI DI BACH DI RIFERIMENTO: Honeysuckle (se si è rimasti troppo legati al passato), Gentian (tristezza per motivi noti, scoraggiamento, visione negativa in generale), Red chestnut (per favorire il distacco emotivo).

Autrice: dott.ssa Dhyana Cardarelli – Verde speranza blog (www.verdesperanza.net)

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[Ultimo aggiornamento all’articolo: 15 settembre 2021]

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DHYANA VERDE SPERANZA

Ciao, sono Dhyana e da piccola sognavo di cambiare il mondo ma tutti mi dicevano che non era possibile. Col passare del tempo ho capito che è vero: non è possibile, ma si può partire da se stessi, migliorarsi, crescere ed essere così di esempio - e di aiuto -anche agli altri.
In questo blog condivido con te quello che ho imparato, quello che ho vissuto e come io vedo il mondo!
Scrivimi a info@verdesperanza.net

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