comunicazione, viaggi, società naturopatia e alimentazione

L’acqua di san Giovanni (e altre tradizioni del solstizio d’estate)

So che sull’acqua di san Giovanni ci sono già tatissimi articoli online ma essendo io una grande “fan” di questa tradizione e di questo santo non potevo esimermi dallo scrivere anche io qualche riga.

San Giovanni è nato sei mesi prima di Gesù, anche lui in un solstizio, solo che quando è nato san Giovanni c’era il massimo della luce e quando è nato Gesù il massimo dell’oscurità, sebbene la natività di Gesù rappresenti – in realtà – il ritorno stesso della luce (sol invictus), quindi una sorta di speranza.

Nonostante i riti naturalistici legati alla festività di san Giovanni – e quindi all’inizio del’estate – siano tutti molto antichi, io ho scoperto la tradizione dell’acqua “magica” solo all’Università, da una mia amica umbra che mi raccontava della raccolta dell’iperico e di come questo iperico venisse messo a macerare in una bacinella d’acqua tenuta fuori tutta la notte tra il 23 e il 24 giugno, per poi lavarcisi il viso al mattino.

foto di Manfred Richter, da Pixabay

All’epoca quest’usanza – che credevo erroneamente fosse solo umbra – mi aveva colpita, ma non così tanto da volerne sapere di più; forse più che il rituale stesso era l’entusiasmo della mia amica, la sua giovialità nel parlarne, ciò che mi aveva coinvolta. “E’ una notte di presenze strane” – mi diceva. L’anno successivo si laureò il 24 giugno: “mi laureo a san Giovanni”,  disse tutta contenta.

Solo anni dopo, quando mi trasferii in un piccolo paesino abruzzese, la faccenda si fece interessante perchè scoprii una cosa fantastica (anche se, da antropologa, non è che avevo molto da stupirmi): scoprii che a san Giovanni si poteva addirittura diventare commari e questo essere commari aveva una valenza molto seria!

Foto di Darkmoon art, da Pixabay

Praticamente, chi lo desiderava, poteva diventare “commare di fiori”: bisognava regalare un mazzo di fiori (ma va bene anche una pianta) alla persona con la quale si desiderava instaurare questa sorta di “parentela”; se poi questa persona ti restituiva un mazzo di fiori a San Pietro e Paolo (29 giugno) allora era fatta, si era diventate commari. Io mi feci “commare di fiori” un’amica alla quale volevo – e tuttora voglio – molto bene, sebbene non ci frequentiamo più.

Ma veniamo ora all’acqua: si ritiene che l’acqua di san Giovanni sia una sorta di acqua “magica”, capace di proteggere da tutti i mali.

Si fa così: il 23 giugno al tramonto si raccolgono dei fiori di campo, comprese alcune erbe, e non deve mancare l’iperico, considerata l’erba di san Giovanni e detta anche “scacciadiavoli”. Si preparano queste ciotoline d’acqua, piene di iperico, lavanda, malva, rosmarino, rosa, timo, foglie di olivo, foglie di melissa ecc., si tengono tutta la notte fuori, e al mattino ti lavi il viso con quell’acqua che, essendosi caricata con le energie della notte e del mattino di san Giovanni (oltre che con il carattere delle erbe), ne ha in qualche modo preso il potere.

Io personalmente, insieme all’acqua, metto fuori anche altre cose che desidero far “caricare”, sopratutto se la notte di san Giovanni capita di luna piena.

Foto di Darkmoon art, da Pixabay

Oltre alla tradizione dell’acqua c’è un’altra usanza simpatica – sempre proveniente dalla cultura contadina -, che mi insegnò la mia vicina di casa: la sera del 23 dentro un bicchiere si mette dell’acqua e poi si fa cadere un albume d’uovo. Si tiene fuori tutta la notte e al mattino si vede che forma è uscita. In base alla forma si fa una sorta di pronostico di quello che potrà arrivare.

Ma non è finita qui! Il 24 giugno infatti, si raccolgono le noci per fare il nocino (anche se alcuni dicono che andrebbero raccolte la notte stessa), che poi verrà consumato non prima dell’autunno; inoltre con l’iperico è possibile realizzare un olio (oleolito) che ha la funzione di lenire le scottature. Si mettono a macerare i fiori (raccolti il 24) in un olio vegetale e si espone il barattolo al sole per un mese, ma io sinceramente preferisco quaranta giorni perchè quaranta è un numero di giorni necessario affinché si passi ad uno stato diverso.

Durante questi giorni vedrete che l’olio diventerà rosso, come in questa bottiglietta.

Foto di Finja, da Pixabay

In definitiva, al di là di tutte le tradizioni (ce ne sono anche altre che non ho menzionato perché non ne ho fatto esprienza diretta) quello che conta sapere è che a san Giovanni c’è il massimo della luce solare e questa luce ha un’energia curativa e protettiva enorme.

Il sole è il simbolo della chiarezza e della realizzazione personale, rappresenta il cuore e il coraggio. I giorni intorno a san Giovanni sono tutti pregni di quest’energia potente e sono quindi adatti per tutto ciò che concerne la luce, la visibilità, il vederci chiaro. Facciamo tesoro di questo periodo luminoso, connettiamoci ad esso e al potere di san Giovanni!

Buon solstizio!

Autrice: dott.ssa Dhyana Cardarelli – Verde speranza blog (www.verdesperanza.net)

© Dott.ssa Dhyana Cardarelli – Verde speranza blog (www.verdesperanza.net). Tutti i diritti riservati. E’ severamente vietato riprodurre questo testo altrove – anche modificando le parole – senza citare la fonte. —> Se non vuoi incorrere in sanzioni, vai a Come usare a norma di legge i miei articoli. Verde speranza blog utilizza appositi programmi per trovare eventuali copie illecite dei contenuti di questo sito.

Tutte le foto presenti in questo sito sono state prese da Pixabay.

——————————————–

Leggi anche:

Ippocrate e il concetto di autoguarigione

Malva: come e perché usarla

Domande fequenti sull’assunzione dei fiori di Bach

Che differenza c’è tra omeopata, erborista e naturopata?

Se ti è piaciuto quello che ho scritto condividilo!

DHYANA VERDE SPERANZA

Ciao, sono Dhyana e da piccola sognavo di cambiare il mondo ma tutti mi dicevano che non era possibile. Col passare del tempo ho capito che è vero, non è possibile, ma si può partire da se stessi, migliorarsi, crescere ed essere così di esempio - e di aiuto -anche agli altri.
In questo blog condivido con te quello che ho imparato, quello che ho vissuto e come io vedo il mondo!
Scrivimi a info@verdesperanza.net

Potrebbe piacerti...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *