i ching i ching in pratica

Come porre domande all’I Ching (cosa chiedere e cosa non chiedere)

“Se tu però non sarai l’uomo giusto, a te il significato non si svela.”

(I Ching – il libro dei mutamenti, a cura di R. Wilhelm)

Come già espresso nell’articolo su come consultare l’I Ching, il libro risponde attraverso immagini, le quali hanno lo scopo di evocare qualcosa in te affinché tu riesca a fare chiarezza dentro te stesso. Prima di provare ad interpretare il responso bisogna però fare attenzione alla domanda, che deve essere chiara e precisa, poiché già dal tipo di quesito si possono capire molte cose sulla situazione interiore del consultante.

Quando si fanno domande all’I Ching esse dovrebbero avere, almeno secondo me, una duplice pertinenza: pertinenza linguistica e pertinenza “interiore”, cioè dovrebbero essere poste  in chiave evolutiva.

Immagine di Darkmoon, da Pixabay

PERTINENZA LINGUISTICA. Poiché il libro parla per immagini bisogna dargli modo di esprimersi (ed esprimerle) quindi la domanda, almeno per un principiante, dovrebbe essere aperta, tipo “cosa potrei aspettarmi se faccio quest’azione?” oppure “come dovrei comportarmi con Tizio?”, o ancora “a cosa dovrei fare attenzione nel mio rapporto con Caio?”.

Il responso ti indicherà le forze in gioco nella situazione ed eventuali consigli da poter attuare; ti darà anche degli avvertimenti – se necessario.

PERTINENZA IN CHIAVE EVOLUTIVA. Bisogna tenere presente che il libro è molto più saggio del tuo ego quindi potrebbe anche volerti dire che quella cosa di cui gli stai chiedendo la risposta, in realtà non va bene per te, cioè non va bene per la tua evoluzione spirituale. Quindi domandare, ad esempio, “cosa posso fare per fidanzarmi con Tizio?” pur essendo corretto da un punto di vista linguistico non è corretto da un punto di vista evolutivo poiché il libro potrebbe anche volerti dire che devi lasciarlo perdere, cioè che a fidanzarti con Tizio non ci dovresti neanche pensare!

Foto di Ri-Butov, da Pixabay

In realtà secondo me l’I Ching risponde – a modo suo –  anche a quesiti posti male ma per un principiante sarà sicuramente molto più difficile capire la risposta.

Quindi, per tornare alla domanda di prima, sarebbe più opportuno domandare “quale tipo di atteggiamento mi conviene avere con Tizio?”, tanto se poi – ai fini della tua crescita – il rapporto con questa persona bisogna “stringerlo” o modificarlo,  l’I Ching te lo dirà.

Le domande, quindi, devono essere poste nell’ottica dell’evoluzione spirituale e non per soddisfare desideri dell’ego o curiosità verso altre persone: questo non è un buon uso dell’I Ching, ma comunque l’obiettivo del consultante si evince già dalla domanda che pone.

Foto by Pixabay

DOMANDE SUL FUTURO E QUESITI DA EVITARE. Va inoltre ricordato che l’I Ching non è un libro per fare previsioni ma un sistema che aiuta nell’orientamento. Non è opportuno domandare “come andrà la mia storia con Tizio?” o “durerà il mio matrimonio con Sempronio?”. Il libro non ti darà  la risposta nel modo in cui tu te l’aspetti, anzi, magari cercherà di rigirare a te il quesito rispondendoti con esagrammi tipo il 61, “la verità interiore” (che potrebbe volerti dire “ma sei sicuro che è quello che vuoi?”) o “il possesso del grande” (nel caso in cui nella domanda trapeli la volontà di esercitare un “possesso” su qualcuno), oppure il 4, “la stoltezza giovanile”, tutti esagrammi di cui – appunto – c’è il rischio di  fraintendere il significato di fronte a una domanda non formulata correttamente.

Con questo non intendo dire che domande con una prospettiva futura non vadano poste ma dipende dalla domanda: un conto è chiedere “cosa posso aspettarmi se accetto questa proposta di lavoro?”, un altro è chiedere se Francesco ti amerà per sempre: la prima domanda è a mio avviso corretta poiché mira a capire se ci sono atteggiamenti sbagliati o se quella situazione è da evitare, la seconda mira solo a placare l’ansia dovuta ad una possibile rottura della relazione e questo ruolo consolatorio non compete all’I Ching.

Foto by Pixabay

Le domande con prospettiva futura dipende quindi da come e perché vengono formulate: lo scopo deve essere sempre quello di capire, capirsi e migliorare ed esse dovrebbero riguardare solo atteggiamenti personali, cercando di coinvolgere al minimo indispensabile la presenza di altri individui. Sono da evitare, quindi, tutte le domande come ad esempio “perché Tizio si è comportato così?”; sarebbe meglio, invece, partire da se stessi domandando “cosa devo imparare io da questo atteggiamento di Tizio?” o “su cosa devo porre la mia attenzione in questa situazione con Tizio?” o “perché ho attirato a me questa situazione?”

Un problema frequente quando si pongono domande dirette su altre persone è anche quello di non capire, poi, se la risposta si riferisce all’uno o all’altro. Molti restano delusi ma questa incomprensione dipende in parte dal fatto che l’I Ching risponde con un’immagine, dall’altra dal fatto che il quesito è sovente formulato male.

Ad ogni modo penso che poi ognuno, nel tempo, tenda a sviluppare un proprio linguaggio con il libro e a formulare le domande sempre nello stesso modo, quando vede che la comunicazione “funziona”.

Foto di Darkmoon art, da Pixabay

DOMANDE SI’/NO, BENE/MALE, GIUSTO/SBAGLIATO. Il libro non può rispondere sì o no, anche se poi, nel vedere la risposta, si capisce cosa vuole dire;  domande come “è bene/è male, è giusto/è sbagliato fare questo…?” meritano un discorso a parte perchè dipende da quale idea hai tu del bene e del male!

In realtà bene/male, giusto/sbagliato sono nostre categorie interpretative, basate sulla nostra visione del mondo e della sofferenza, ma ad un livello più alto si tratta semplicemente di esperienze che – belle o brutte che siano – ci servono per evolvere. Quando chiedi se una cosa per te va bene o “va male” dovresti chiederlo sempre nell’ottica della tua evoluzione personale.

Il libro dice cosa ci si sta attirando e sicuramente ti dà un consiglio che a un livello più alto è giusto ma poi se quell’esperienza è un bene o un male, se è giusta oppure no, lo valuti tu in base ai tuoi parametri.

“Sì, VABBè, MA QUINDI QUALI DOMANDE POSSO FARE?” ESEMPI DI DOMANDE A MIO AVVISO CORRETTE LI TROVI QUI.

Foto di Darkmoon Art, da Pixabay

CONCLUSIONI. Sinceramente credo che l’I Ching non sia un libro per tutti; troppo spesso vedo persone che lo usano per scoprire se il proprio amore tornerà o per capire  come conquistare una persona; lo trattano cioè come un amico ma l’I Ching non è un amico, è qualcosa di più ed esige il giusto rispetto. Queste stesse persone poi non comprendono il responso, ma il motivo è logico: il libro non va usato in quel modo e a mio avviso ci vuole anche un minimo di consapevolezza interiore per approcciarvisi, trattandosi di un testo quasi sacro.

A domande “non corrette” il libro risponde – qualcosa dovrà pur dire! –  ma il responso, ovviamente, non verrà capito.

Autrice: dott.ssa Dhyana Cardarelli  – Verde speranza blog (www.verdesperanza.net)

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Tutte le foto presenti in questo sito sono state prese da Pixabay.

[Ultima modifica all’articolo: 17 luglio 2021]

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Per approfondire l’argomento

siti e articoli:

Esempi di domande da fare all’I Ching (e domande da evitare)

Come consultare l’I Ching (guida pratica per principianti)

Elenco degli esagrammi dell’I Ching (solo nome e numero)

L’I Ching come strumento per l’orientamento e la crescita personale

-elenco degli esagrammi (numero e simbolo) sul sito ‘Scienze esoteriche’

-spiegazione degli esagrammi sul sito ‘Lo specchio di Eva’

-spiegazione ed approfondimenti sull’I Ching e gli esagrammi sul sito ‘Ching e coaching’

Alcuni accenni sull’uso di I Ching, di Lo specchio di Eva

libri utili:

I Ching, a cura di R. Wilhelm

Yi Jing – I Ching, di Valter Vico

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DHYANA VERDE SPERANZA

Ciao, sono Dhyana e da piccola sognavo di cambiare il mondo ma tutti mi dicevano che non era possibile. Col passare del tempo ho capito che è vero, non è possibile, ma si può partire da se stessi, migliorarsi, crescere ed essere così di esempio - e di aiuto -anche agli altri.
In questo blog condivido con te quello che ho imparato, quello che ho vissuto e come io vedo il mondo!
Scrivimi a info@verdesperanza.net

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