descrizione degli esagrammi i ching

Esagramma n. 18: L’emendamento delle cose guaste

Il 18 (tradotto con L’emendamento delle cose guaste nell’edizione di Wilhelm e La decomposizione nell’edizione Eranos) è, secondo me, uno degli esagrammi più interessanti e al tempo stesso più travisati del sistema I Ching.

Quando esce questo esagramma, infatti, quasi tutti pensano che bisogna correggere qualcosa esternamente, invece no: è qualcosa al nostro interno, che bisogna correggere, qualcosa che ha radici nel passato (nell’educazione ricevuta o anche nell’influenza energetica degli antenati – per lo meno io ho avuto questa sensazione).

Tutte le volte che mi è uscito questa esagramma c’era qualcosa che dovevo capire, anche in maniera piuttosto brutale. Ho fatto anch’io l’errore di interpretare il 18 come “correggi qualcosa fuori, vai lì, fai così’”, illudendomi – a volte – che ci fosse ancora qualche possibilità (“se correggo andrà come voglio io”) e invece no, perché è dentro di te che c’è un atteggiamento – o un pensiero – sbagliato. Dentro di te. E dopo questa correzione (o, se vogliamo pulizia) vi è ordine.

Il problema è che – sovente – quando esce il 18, il consultante non ha ben chiaro quale sia il suo errore, quindi può non capire: come spesso accade, infatti, il messaggio dell’oracolo viene compreso con chiarezza solo a posteriori.

Foto di Thomas B., da Pixabay (quercia)

Vediamo ora le singole linee, un po’ difficili da comprendere poiché fanno riferimento a padre e madre.

– 6 all’inizio: qui si parla di riparare ciò che fu guastato dal padre, cioè porre rimedio ad un errore causato dall’aver seguito l’influenza (o l’educazione) di qualcuno.

-9 al secondo posto: qui si parla di riparare (con delicatezza) ciò che fu guastato dalla madre, cioè ciò che – secondo l’I Ching – divenne errore per un eccesso di debolezza.

-9 al terzo posto: anche qui si parla di riparare ciò che fu guastato da padre ma in maniera più energica, anche se ci si renderà un po’ antipatici.

-6 al quarto posto: qui si avverte il consultante che non è bene tollerare, per debolezza, qualcosa di corrotto che arriva dal passato, poiché si va incontro ad umiliazione.

-6 al quinto posto: qui si dice che si riesce ad emendare il guasto proveniente dal passato grazie a degli aiuti perché da soli non ci se la fa.

-9 sopra (al sesto posto): “Non serve né re né prìncipi. Si pone mete più elevate.” Con questa frase bellissima l’I Ching ci dice che il consultante ha raggiunto un certo grado di consapevolezza per cui può anche non immischiarsi in certe situazioni.

Autrice: dott.ssa Dhyana Cardarelli – Verde speranza blog (www.verdesperanza.net)

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Articolo già pubblicato sul Verde speranza magazine di marzo 2021

Tutte le foto presenti in questo sito sono state prese da Pixabay.

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DHYANA VERDE SPERANZA

Ciao, sono Dhyana e da piccola sognavo di cambiare il mondo ma tutti mi dicevano che non era possibile. Col passare del tempo ho capito che è vero, non è possibile, ma si può partire da se stessi, migliorarsi, crescere ed essere così di esempio - e di aiuto -anche agli altri.
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